In sintesi
- 🎬 Corro da te
- 📺 Cine34 HD alle 21:00
- 💡 Commedia italiana brillante con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone, diretta da Riccardo Milani: racconta, tra risate e riflessioni, la storia di un uomo d’affari narcisista che finge di essere disabile per sedurre una donna, ma si trova coinvolto in una vicenda che affronta con ironia e profondità il tema della disabilità e degli stereotipi, rinnovando il genere della commedia sentimentale.
Pierfrancesco Favino, Miriam Leone, Riccardo Milani, commedia italiana e riflessione sui sentimenti: basterebbero questi elementi per ribaltare la consueta scelta del mercoledì sera davanti alla TV. Ma se aggiungiamo la premiatissima “Corro da te”, in onda oggi, 3 giugno 2025, in prima serata su Cine34 HD alle 21:00, il consiglio per cosa vedere stasera è servito su un piatto d’argento. Questa commedia del 2022, remake italiano del francese “Tutti in piedi”, firma una pagina divertente e intensa del nostro cinema recente, tra momenti irresistibilmente esilaranti e una vena profonda di consapevolezza sociale, senza mai perdere ritmo e leggerezza.
“Corro da te”: commedia italiana con Favino, Leone e la regia di Milani
Il film vede Riccardo Milani dietro la macchina da presa, regista capace di dare ritmo e umanità ai suoi personaggi anche nei contesti più surreali. La storia si concentra su Gianni (Favino), uomo d’affari narcisista e incallito conquistatore, che per aggiungere una tacca al suo medagliere sentimentale non esita a fingere di essere chi non è. Letteralmente: nel tentativo di sedurre una nuova vicina, si lascia credere disabile e finisce così coinvolto nella vita di Chiara (Miriam Leone), che invece su una sedia a rotelle deve davvero starci, ma affronta la propria condizione con forza travolgente.
Il plot si regge su un equilibro perfetto tra commedia degli equivoci e dramedy, con Favino che dimostra ancora una volta una versatilità degna di nota – e sì, è uno di quegli attori che puoi riconoscere anche solo ascoltandone la risata. La complicità tra lui e Miriam Leone (tra i suoi ruoli più intensi e veri) aggiunge una profondità rara al racconto, allontanando il rischio di una comicità superficiale per abbracciare, invece, l’umorismo intelligente e la riflessione su disabilità e stereotipi.
Cosa fa davvero la differenza in “Corro da te”?
- La capacità di evitare il pietismo: la disabilità non è una scusa o un tabù, ma puro carattere e forza di Chiara.
- Un Favino sorprendente: il suo Gianni non scivola mai nel grottesco, ma evolve, subisce un viaggio di crescita che si percepisce con autenticità.
- Le location d’autore: la villa che fa da casa di Gianni, con la celebre piscina nascosta, è un cult da interior design nerd.
Momenti cult ce ne sono tanti, tra le trovate di sceneggiatura che fanno sorridere senza forzature e la raffica di comprimari azzeccati: da Pietro Sermonti a Vanessa Scalera, da Pilar Fogliati a Michele Placido. Un trionfo di caratteristi di lusso per uno script che sa amministrarli senza mai perdere il focus sui due protagonisti.
Il fenomeno Favino-Leone e il lascito della commedia italiana contemporanea
In Italia c’è sempre sete di commedie brillanti che sanno fornire una riflessione trasversale sul costume. “Corro da te” ci riesce centrando in pieno un obiettivo non banale: mostrare senza retorica la banale vacuità dell’uomo di successo che misura la propria autostima sulle conquiste amorose, ma usando la lente della commedia per scardinare luoghi comuni triti e noiosi sulla disabilità. Un film che rigenera la commedia sentimentale italiana con una spruzzata di ironia tagliente e, finalmente, un po’ di sincerità.
Premi vinti: 2 Nastri d’Argento, 1 candidatura ai David di Donatello – sdoganando la commedia adulata anche dalla critica.
Cultura pop: La scena della piscina nascosta in salotto è già tra le più citate online dagli appassionati di architettura e design.
I veri nerd della commedia, quelli abituati a scovare citazioni e meta-racconti, non potranno non notare l’intelligenza di Milani nella gestione dei tempi comici e la cura del dettaglio nella caratterizzazione socioaffettiva dei personaggi secondari. La recitazione corale (gli amici, la famiglia di Chiara, i colleghi musicisti) amplifica la tensione tra verità e maschera che attraversa tutto il film.
“Corro da te” non lascia un’eredità ovvia: se da un lato insegna che le bugie in amore “hanno le ruote corte”, dall’altro eleva il genere della commedia italiana contemporanea a strumento di educazione sentimentale per grandi e piccoli. Siamo davanti a un racconto che ci riguarda tutti, capace di mandare in tilt sia l’algoritmo della risata che quello dell’empatia umana.
Per chi cerca il giusto mix di commozione, risate e qualche dritta non banale sulle relazioni (oltre che una lezione non troppo velata su sincerità e rispetto), questa è la scelta TV perfetta per il 3 giugno 2025. E, onestamente, chi mai vorrebbe perdersi un Favino in stato di grazia e una Miriam Leone così ispirata, in un remake che sa di classico moderno? Portate i pop-corn e godetevi il film che ha dato nuova linfa alla commedia smart all’italiana.
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